martedì 23 ottobre 2007

dal poema Khaibar di Mohammed Reza Abdol-Malakian

Fummo bruciati come germogli di piante
tra le correnti di velenosi venti
mostrammo le nostre ferite terrificanti
da una parte del mondo all’altra.
Ma gli occhi ingiusti del mondo
non si sono mai aperti sul destino degli oppressi.
Il mondo confina unicamente con sé stesso in un falso pentimento
E ancora una volta noi diventammo obiettivi e sempre più mucchi di martiri
Noi fummo bersaglio di bombardamenti velenosi
Noi fummo bersaglio di bombe distruttive
Noi restiamo i più oppressi del mondo.
Risorgemmo da tonnellate di detriti
ci alzammo dalla terra ormai avvelenata
cercando di sopravvivere e combattere
credeteci, gente del domani
credete in questa storia e imparatene la lezione
imparate come combattere l’oppressione.

dal poema Khaibar di Mohammed Reza Abdol-Malakian