
Osman parla di pressioni Usa su Talabani per blitz basi PKK Roma, 24 ott. (Apcom) -Se le forze Usa in Iraq parteciperanno ad operazioni militari congiunte con l'esercito turco contro le basi dei ribelli del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), "se ne pentiranno", perchè "troveranno l'ostilità della popolazione curda non solo in Turchia ma anche in Iraq". Lo ha detto ad Apcom il leader curdo Mahmoud Osman assicurando l'esistenza di "forti pressioni dell'amministrazione Bush sui leader curdi " iracheni, Jalal Talabani e Massud Barzani perché siano sostegno a "commando Usa e turchi contro le postazioni dei ribelli curdi sul monte al Qindil" nel Kurdistan iracheno. Osman, deputato nel parlamento di Baghdad, precisa di non parlare a nome del presidente Talabani, né di Barzani, ma si è detto convinto che i due leader curdi "non accetteranno mai di accogliere le richieste Usa di scontrarsi con i combattenti curdi", proprio perchè "sono consci che il fine vero delle minacce della Turchia è in realtà provocare una guerra tra curdi ". Una eventualità che, secondo i calcoli dei militari turchi "manderebbe in fumo l'eventuale creazione di uno stato curdo". "Piuttosto che fare pressioni su di noi - ha proseguito l'anziano leader curdo - gli americani se vogliono davvero superare questa crisi e risparmiare ulteriori focolai di tensione nell'area, farebbero bene a fare pressione sul governo di Ankara perché proclami un'amnistia generale e incondizionata per i combattenti curdi. Noi (i curdi iracheni ndr) faremo da garanti per il rientro a casa di gran parte dei miliziani del Pkk che sono oggi nel Kurdistan iracheno".